Articolo pubblicato
su Freedom Magazine
(N°4 FEBBRAIO 2020)
NELLA LETTERATURA INGLESE Il merito di aver consacrato San Valentino come santo patrono dell'amore lo si deve però ad uno dei poeti più celebri della storia inglese: Geoffrey Chaucer. L’autore dei “Racconti di Canterbury”, alla fine del ‘300, scrisse un poema per le nozze tra Riccardo II d’Inghilterra e Anna di Boemia intitolato “Parlamento degli uccelli”. Nel poema Chaucer fece per primo riferimento al giorno di San Valentino come il giorno speciale per gli innamorati, perché proprio quel periodo, secondo una credenza medievale diffusa in Francia e Inghilterra, iniziava il corteggiamento e l’accoppiamento degli uccelli. La vera esplosione commerciale della festa di San Valentino, così come la conosciamo, è merito della statunitense Esther Howland che, nel 1836, ebbe per prima l’idea di creare delle “valentine” (biglietti d’auguri che gli innamorati si inviavano in occasione di San Valentino) dal design romantico e accattivante e di produrle su scala industriale. Il successo fu immediato. |
SAN VALENTINO Febbraio è il mese degli innamorati; una tradizione che tutto il mondo oggi conosce e che ogni anno, all’approssimarsi del 14 febbraio, ci invita a confrontarci con il sentimento dell’amore. Come riportato dal calendario il 14 febbraio cade la festa di San Valentino, il patrono degli innamorati. Qual è la storia di questo santo e perché è considerato il protettore delle persone innamorate? È possibile che questa ricorrenza abbia radici più antiche del cristianesimo stesso? LA TRADIZIONE DEL SANTO La figura di San Valentino risale ad antiche tradizioni dei primi secoli dopo Cristo. Esistono ben due storie che più di tutte si legano al Santo. La prima è quella di un Valentino nato nel 176 d.C. a Terni e giustiziato il 14 febbraio del 273 d.C. perché colpevole di aver celebrato il matrimonio tra una donna cristiana: Serapia, ed un legionario romano: Sabino, che invece era pagano. Si tramanda anche che San Valentino sia stato un ottimo conciliatore in campo amoroso. Secondo una leggenda, infatti, fece ritornare la pace tra due amanti che avevano aspramente litigato semplicemente donando loro una rosa. Forse la storia più accreditata nei suoi riguardi risale ad un centinaio di anni più tardi. Valentino era già vescovo di Terni quando venne chiamato a Roma da Cratone, un retore che esercitava la professione di maestro di lingua greca e latina, perché riuscisse a guarire il figlio che era affetto da una malattia che lo costringeva a stare sempre contratto su sé stesso. Cratone era stato informato da altre persone che il vescovo era riuscito in precedenza a guarire un’altra persona colpita dalla stessa patologia. Una volta giunto a Roma, Valentino, in un lungo colloquio notturno spiegò che l’unica soluzione possibile era da riporsi nella fede cristiana, per cui fece distendere il figlio di Cratone e si mise a pregare tutta la notte. Ad un certo punto arrivò il miracolo: il santo ed il malato vennero avvolti da una luce abbagliante ed il ragazzo guarì completamente. Dopo questo episodio Cratone abbracciò la fede cristiana e si fece battezzare. Il suo esempio fu seguito da alcuni suoi allievi tra cui un certo Abbondio che era però figlio del “Praefetto” di Roma: Furioso Placido. Questi, ancora legato alle vecchie tradizioni pagane di Roma, fece arrestare Valentino e lo fece decapitare lungo il secondo miglio della via Flaminia. Sono stati ritrovati documenti che attestano che Furioso Placido fu effettivamente un prefetto del pretorio dal 342 fino, almeno, al 344, ed è in quest’intervallo di tempo che probabilmente possiamo collocare il martirio del Santo. Quale sia la versione esatta ancora non è dato saperlo, fatto sta che durante il 1600 San Valentino venne proclamato santo protettore di Terni.
Perché san Valentino è considerato il protettore degli innamorati? La versione più accreditata non sembra legare il suo martirio o la sua storia a vicende prettamente amorose. Secondo gli storici la spiegazione sarebbe riconducibile ad una rielaborazione di un antico culto pagano. Ai tempi dell’antica Roma, nei giorni che intercorrevano tra il 13 ed il 15 febbraio, venivano festeggiati i “lupercalia” antichi riti pagani dedicati al dio della fertilità Luperco. I festeggiamenti erano alquanto licenziosi; gli officianti correvano attorno al Palatino seminudi e con una frusta fatta di pelli di capra mediante la quale frustavano il ventre delle donne cercando così di trasferire, in maniera simbolica, la fertilità dell'animale nella donna. Questo tipo di cerimonie dal carattere piuttosto trasgressivo non sopravvissero alla graduale cristianizzazione dei culti pagani. Nel 496 d.C., Papa Gelasio I riuscì a convincere il Senato a rendere “fuori legge” questi festeggiamenti sfrenati che risultavano in contrasto con la morale e l'idea cristiana di amore. Questo culto, però, era molto sentito e, quindi, fu impossibile sopprimerlo del tutto; venne allora trasformato in una ricorrenza per l’“amore cristiano” che si iniziò a festeggiare il 14 febbraio.
Ancora oggi molte coppie in procinto di sposarsi e coppie consolidate provenienti da ogni parte d'Italia si danno appuntamento a Terni per partecipare alla “Festa della Promessa” che si svolge la domenica precedente il 14 febbraio. In quest’occasione gli innamorati si scambiano un voto d’amore nella Basilica di San Valentino davanti l'urna del Santo, ricevendo la benedizione del Vescovo. Al di là dell’aspetto puramente commerciale San Valentino rimane un vero e proprio riferimento non solo per quegli innamorati che vogliono suggellare il loro legame affettivo ma anche per quelli che vedono in lui un confidente a cui raccontare i tormenti di un amore segreto o un santo a cui affidare la vana speranza di un amore impossibile. In sostanza, seppur attraverso una soria tortuosa, il 14 febbraio è divenuto veramente un giorno speciale per tutti quelli a cui batte il cuore per Amore.
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