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La Precessione degli Equinozi

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La Precessione degli Equinozi

La Terra, nel complesso sistema di attrazione gravitazionale in cui è inserita, subisce l'influenza congiunta del Sole e della Luna e per tale motivo il suo asse rotazionale è soggetto ad un particolare moto, detto "moto di precessione degli equinozi ", del tutto simile a quello di una trottola. Nel periodo in cui questo movimento compie un ciclo, pari a 25.760 anni, il nord celeste, puntato dalla direzione dall'asse, si sposta indicando una zona differente del cielo. Essendo la variazione solamente di circa 1 grado ogni 72 anni, il fenomeno, risulta praticamente impercettibile per l'occhio umano. Attualmente l'asse della Terra è inclinato di circa 23,5 gradi rispetto al piano con cui il pianeta compie il suo tragitto di rivoluzione intorno al Sole, e punta, in direzione Nord, verso la Stella Polare. Per il fenomeno della precessione, appunto, tale riferimento astrale è andato via modificandosi, assumendo, nel corso dei secoli, differenti stelle di riferimento quali Alpha Draconis nel 2.800 a.c. o Vega nel 14.000 a.c., come è possibile vedere nella fugura accanto . Il meccanismo precessionale era noto almeno sin dai tempi di Ipparco (130 a.c.), il quale si confrontò con antichi testi caldei, e rappresentò il riferimento per la concezione del cosiddetto "Grande Anno". In termini astronomici i giorni dei due equinozi sono corrispondenti ai due punti in cui l'equatore celeste e l'eclittica si incrociano ( e ). A causa del fenomeno di precessione il "punto gamma" o "vernale", relativo all'equinozio di primavera, risulta anticipato di 1 giorno ogni circa 70 anni, spostandosi quindi con il riferimento a una diversa costellazione. Il punto vernale, benché astronomicamente cada alla fine della costellazione dei Pesci, viene chiamato anche primo punto della costellazione dell'Ariete, poiché la posizione con cui i segni zodiacali furono attribuiti alcune migliaia di anni fa non corrisponde più ai segni, definiti con i 12 mesi di un calendario zodiacale (solare). Se si facesse una fotografia istantanea del cielo per molti anni di seguito, sempre nello stesso giorno e nella stessa ora, si noterebbe una leggera differenza nelle posizioni delle stelle da una fotografia all'altra. Andando oltre, se ci fosse la possibilità di eseguire la stessa operazione per decenni o meglio per diversi secoli, si potrebbe avere l'effetto macroscopico di come la posizione delle stelle e, in particolar modo delle costellazioni, vari con uno spostamento preciso. precessione equinozi polare

Questo andamento procede in direzione opposta a quella consueta con cui le si vede percorrere il cielo nel corso dell'anno, e si potrebbe, per esempio, osservare come le stelle della Vergine precedano e non seguano temporalmente quelle del Leone. Con questo ritmo vengono quindi percorse, in maniera retrograda, le varie epoche precessionali corrispondenti ai 12 segni zodiacali presenti sull'eclittica con un periodo di circa 2.000 anni l'una.

Per convenzione il giorno e l'ora di osservazione vengono fissati con l'alba dell'equinozio di primavera determinando così un riferimento ben preciso e universalmente noto come "Punto Gamma" o "Punto Vernale".

eclittica precessione


eclittica precessione

Per la misurazione del tempo, si utilizzano due sistemi, l'anno sidèreo e l'anno solare che poggiano rispettivamente su due riferimenti ben precisi: le stelle ed il sole. L'anno sidèreo o siderale corrisponde all'intervallo di tempo tra due passaggi consecutivi del Sole per uno stesso punto dell'eclittica, riferito a una stella. Misura la durata di una completa rivoluzione della Terra, che è di 365 giorni, 6 ore, 9 minuti e 10 secondi (in giorni solari medi). L'anno solare o tropico o tropicale è il periodo di tempo compreso fra due passaggi successivi del Sole all'equinozio di primavera (misura dunque il periodo di tempo intercorrente tra l'inizio della primavera e l'inizio della primavera successiva), e ha una durata di 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 45 secondi (in giorni solari medi, nell'anno 2000), risultando così di circa 20 minuti e 25 secondi più corto dell'anno sidèreo. Questo sfasamento riveste un ruolo fondamentale per questa trattazione poiché è grazie ad esso che è possibile datare eventi storici, nella stessa maniera con sui si riesce a leggere l'ora guardando lo sfasamento delle lancette rispetto al quadrante. Infatti le varie costellazioni vanno a costituire i riferimenti orari sul quadrante del nostro orologio cosmico (vedi )., mentre il nostro riferimento solare, ossia, l'equinozio di primavera, costituisce la lancetta in base alla quale si rende possibile la datazione in un arco temporale di ben 25.760 anni.

Bisogna ora fare luce sulle distinzioni fondamentali che intercorrono tra zodiaco astronomico e zodiaco astrologico. Sebbene entrambi riguardino la fascia celeste che si estende all'incirca per 8° da entrambi i lati dell'eclittica, risulta differente sia il modo in cui essa viene suddivisa e sia il sistema di riferimento adottato. Per l'astronomia, infatti, tale suddivisione avviene prendendo in considerazione la posizione effettiva delle costellazioni mentre per l'astrologia la fascia zodiacale viene suddivisa in dodici parti uguali, detti "segni" da 30° ciascuno. Inoltre, come abbiamo visto in precedenza, per l'anno sidereo e quello solare, lo zodiaco astronomico ha come riferimento la sfera celeste, mentre per il quello astrologico fa riferimento il moto di rivoluzione della terra intorno al sole. Ne consegue che i segni zodiacali sono ancorati agli equinozi per cui non sono influenzati dal moto precessionale, mentre le costellazioni dello zodiaco si. La sovrapposizione dei due sistemi, ossia la corrispondenza tra segni e costellazioni, è concisa ben tre millenni fa quando il punto vernale era in corrispondenza dell'Ariete, mentre con il passare dei secoli è aumento il loro sfasamento. Oggi, infatti, siamo sotto il segno dell'Ariete nei giorni compresi tra il 21 marzo ed il 19 aprile, mentre tra il 19 aprile e il 13 maggio per la costellazione omonima.

Se calcoliamo esattamente il valore del punto gamma e le tappe che percorre incontrando le varie costellazioni dello zodiaco, si possono ottenere i dati esposti nel grafico in basso, dove con il colore celeste è evidenziata la situazione in cui il transito avviene all'interno di un segno preciso, con il colore giallo quando cade a cavallo di due, mentre con il celeste scuro le zone di sovrapposizione (nella vengono poste le date relative a questi avvenimenti). Le dodici costellazioni astrologiche coprono la zona celeste per dodici parti uguali (2.150 anni circa) il tempo di influenza delle citate ere, può essere calcolato con l'effettiva disposizione stellare che da una struttura di riferimento così da stabilire il preciso istante in cui i segni astrologici determinano gli influssi sulla Terra.

Grande Anno

Ultimo aggiornamento Martedì 24 Agosto 2010 15:54  


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Sri Aurobindo

Sri Aurobindo


Athanasius Kircher fu un personaggio molto particolare i cui interessi spaziarono in tutti i campi dello scibile umano. La sua ricerca si basava principalmente sulla comprensione dei meccanismi cardine che regolavano la natura. In totale affinità con il sentimento neoplatonico di cui fu uno dei massimi esponenti concepiva tutti gli aspetti del mondo sensibile come emanazione dell'uno dal quale andavano prendendo forma attraverso una serie di stati degradativi. Secondo Kircher questo processo di derivazione dalla fonte unica avveniva sempre con lo stesso meccanismo per ogni singolarità della natura e ciò permetteva che principi scoperti in un determinato campo erano, per analogia, applicabili ad un altro apparentemente molto diverso dal precedente. Con tale forma mentis egli poté investigare e conoscere a fondo un'infinità settori spaziando dall'astronomia alla matematica, dall'archeologia all'ottica, dalla chimica al magnetismo, dalla filosofia alla musica, dalla storia naturale alla fisica e alla gnomonica. Il suo sapere non si limitava al solo studio teorico ma era costantemente accompagnato da brillanti realizzazioni quali ad esempio il prototipo della lanterna magica che espose, insieme ad altre meraviglie meccaniche, nel suo "Wunderkammer" il primo museo della scienza al mondo. Creò inoltre una delle più antiche calcolatrici e compilò la prima rappresentazione cartografica delle correnti marine; fu il primo ad osservare il sangue umano al microscopio e con la sua decifrazione del Copto e la sua interpretazione dei geroglifici gettò le basi che portarono all'attuale decodifica dell'antica scrittura egizia.

La vita di Athanasius fu costellata da molti eventi particolari tra cui ce ne furono alcuni che lo portarono addirittura molto vicino a perdere la vita: una volta rischiò di annegare perchè cadde in una crepa apertasi in un fiume ghiacciato ma anche se faticosamente, riuscì a trarsi in salvo; durante la guerra dei trent'anni per poco non fu impiccato da un gruppo di protestanti che dopo averlo circondato e derubato lo lasciarono andare perché riconobbero qualcosa di speciale nella sua estrema calma di fronte alla fine che stava subendo; da giovane si salvò miracolosamente dallo sfracellarsi quando fu trascinato dalla corrente verso la ruota di un mulino ad acqua; un'altra volta rimase miracolosamente illeso quando, mentre stava guardando una corsa di cavalli, finì accidentalmente sotto gli zoccoli degli animali. Grazie alla sua estrema fede in Dio e nel destino che, come affermò egli stesso, lo doveva portare a compiere qualcosa di grande, mantenne sempre una straordinaria calma cosa che gli fu di notevole aiuto anche in quei frangenti pericolosi.

Il Kircher possedeva una personalità poliedrica. Il suo carattere particolare lo spinse ad praticare per ben cinque anni un curioso esercizio. Per esercitare l'umiltà si finse stupido dal momento in cui fu ammesso al noviziato dei Gesuiti di Paderbon in Vestfalia (2 ott 1618) fino a quando non fu trasferito a Coblenza nel 1623. Dotato di una spiccata sensibilità verso il metafisico ebbe diverse visioni e sogni "profetici" come quello che gli preannunciò la distruzione, per ordine di Gustavo Astolfo di Svezia(1631), del collegio dei gesuiti di Wurzburg dove egli risiedeva. Era anche un uomo in cui una sterminata curiosità si legava ad una buona dose di temerarietà e questo lo portò, non solo ad ammirare in loco le eruzioni dell' Etna e dello Stromboli (1637) e ad osservare da Tropea terremoto che distrusse Sant'Eufemia nel 1638, ma addirittura come un novello Plinio Seniores, a scendere, all'età di più di settant'anni, nel cratere del Vesuvio per eseguire delle misurazioni.

Appassionato della storia arcaica dell'uomo intraprese moltissime ricerche indirizzate al reperimento di documenti e prove legate ad episodi a cavallo tra la storia e la mitologia. In particolare i suoi interessi si diressero principalmente su Atlantide di cui possedeva un'antica mappa che esamineremo in seguito e sui più importanti resoconti biblici come il Diluvio Universale, l'Arca di Noè, la Torre di Babele ed i Giganti per cui collezionò i resti di alcuni elefanti antidiluviani ritrovati a Trapani e Palermo nel 1636 e diversi scheletri dalle misure straordinariamente grandi (Le "ossa di giganti" delle grotte di Maredolce presso Palermo).

Le informazioni sulla sua vita oltre a pervenirci dall'innumerevole quantità di opere lasciateci e dalla folta corrispondenza che tenne con più di 760 personaggi dell'epoca, fra cui scienziati (Leibniz, Torricelli e Gassendi), medici, missionari gesuiti, due imperatori del Sacro Romano Impero, papi e potentati di tutto il mondo (Cristina di Svezia), ci arrivano anche attraverso la sua autobiografia di cui riportiamo l'incipit:

    "Nacqui il 2 maggio 1602, giorno di Sant'Atanasio, alle tre della notte, nell'infelice città di Geisa, a tre ore di viaggio da Fulda. I miei genitori erano Johann Kircher e Anna Gansek, cattolici devoti, rinomati per le loro buone opere."

Cronologicamente il giovane Athanasius entrò all'età di dieci anni nel collegio gesuita di Fulda e poi, ammesso come novizio nel collegio gesuita di Paderborn (2 ottobre 1618) ivi rimase finché gli esiti delle persecuzioni della guerra dei Trent'anni lo costrinsero ad andare prima a Munster e successivamente a Colonia, dove proseguì i propri studi scientifici e umanistici. Nel 1624 si trasferì prima a Mainz, dove nel 1628 divenne sacerdote e poi presso l'Università di Würzburg in qualità di professore di filosofia, matematica e lingue orientali. Nel 1633 ricevette, praticamente in contemporanea, due illustri proposte che lo volevano l'una a Vienna per succedere a Keplero, deceduto nel 1631, nel ruolo di matematico presso la corte dell'imperatore Ferdinando II e l'altra a Roma per l'importante traduzione di alcuni vocabolari copti. Il destino lo mosse nel novembre del 1633 a Roma dove rimase per tutto il resto della sua vita fatta eccezione per un soggiorno a Malta fra il 1636 e il 1637 in qualità di confessore di Hesse-Darmstadt da poco convertitosi al cattolicesimo. Nel 1638 venne nominato professore di matematica presso il Collegio Romano, incarico che lasciò otto anni dopo per dedicarsi completamente alle sue ricerche. Morì a Roma il 27 novembre 1680 e fu sepolto nella Chiesa del Gesù mentre il suo cuore, per suo espresso volere, venne invece tumulato nella cappella di Santa Maria della Mentorella vicino a Palestrina. Questo luogo, sin dal suo primo incontro avvenuto casualmente nel 1661, ebbe un'attrazione speciale per il gesuita. La chiesetta abbandonata che lì sorgeva si poggiava sulle rovine dell'antico santuario edificato nel luogo dove era avvenuta la conversione di Sant'Eustachio e la cui fondazione risaliva secondo un'iscrizione all'imperatore Costantino come ci viene descritto nella autobiografia Kircheriana:

    "Ci avvicinammo e scoprimmo che si trattava di una chiesa in quasi completa rovina. Entrai e mi resi conto che era stata una chiesa magnifica. Rimasi stupito al pensiero che fosse stata costruita in quella terra spaventosamente desolata, e supposi che vi si nascondesse un segreto. … guidato da Dio, mi imbattei in una lastra di marmo su cui era inciso il testo seguente: In questo luogo si convertì Sant'Eustachio, allorchè il Cristo crocefisso gli apparve tra le corna di un cervo. In memoria di tale avvenimento, l'Imperatore Costantino il Grande fece erigere questa Chiesa, solennemente consacrata dal santo papa Silvestro I al culto della Madre di Dio, e di Sant'Eustachio."

Il Kircher si adoperò moltissimo per farla ristrutturare e da quel giorno decise che vi ci sarebbe recato ogni 29 settembre, giorno in cui si festeggia San Michele Arcangelo, e divenne per lui il posto dove egli più amava ritirarsi a meditare e a scrivere.

La sua poderosa produzione letteraria (più di trenta testi) lo fece apprezzare come uno dei più grandi eruditi del XVII secolo. Tra le sue opere più suggestive, ricordiamo il Prodromus Coptus sive Ægyptiacus (1636), Lingua Ægyptiaca restituta (1643), Ars Magna Lucis et umbrae in mundo (1645–1646), Obeliscus Pamphilius (1650), Musurgia universalis, sive ars magna consoni et dissoni (1650), Œdipus Ægyptiacus (1652–1655), Mundus subterraneus, quo universae denique naturae divitiae (1664–1678), Obelisci Aegyptiaci interpretatio hieroglyphica (1666), China Monumentis, qua sacris qua profanis (1667), Ars magna lucis et umbrae (1671), Arca Noë (1675), Sphinx mystagoga (1676) e Turris Babel sive Archontologia (1679).