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I Documentari di Voyager




Privata Traiani - Nella casa di un futuro Imperatore

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FREEDOM

PRIVATA TRAIANI

NELLA CASA DI UN FUTURO IMPERATORE

FREEDOM - PRIVATA TRAIANI

Come era vivere nell’antica Roma? Di quali ambienti raffinati poteva godere un importante personaggio dell’epoca? Alcune risposte sono riemerse dalle nebbie del tempo in uno dei quartieri più belli di Roma: l’Aventino. Un vero e proprio tesoro nascosto in uno dei sette colli della capitale è in grado di mostrarci oggi come si viveva nella casa di un futuro imperatore: Traiano.

I grandi poemi dell’epica classica: l’Odissea di Omero e l’Eneide di Virgilio parlano di un sito dove i rispettivi eroi Ulisse e Enea discendono negli inferi. Quali luoghi hanno ispirato queste vicende epiche? Potrebbe essere proprio questa zona dei Campi Flegrei a pochi chilometri da Napoli?

Stasera cercheremo di scoprirlo. Ma non solo, andremo alla ricerca della grotta della Sibilla, la più famosa delle profetesse del mondo antico. È veramente stato trovato il suo leggendario antro? E poi, quale misteriosa popolazione avrebbe mai scavato una serie di tunnel che caratterizzano tutta quest’area?

 

Il culto misterico di Mithra

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FREEDOM

IL CULTO MISTERICO

DI MITHRA

FREEDOM -IL CULTO MISTERICO DI MITHRA

2000 anni fa mentre il Cristianesimo stava diffondendo il suo credo nei territori dell’Impero romano, c’era un’altra importante religione che era seguita da migliaia di persone e che ora sembra essere stata dimenticata dalla storia. Un culto che veniva da regioni orientali e affondava le sue radici in tempi remoti. I suoi rituali venivano svolti in spazi sotterranei e prevedevano il sacrificio di un toro. Andremo a caccia di indizi nel sottosuolo di Roma dove è ancora presente un antico luogo in cui si venerava Mithra: il mitreo dell’Ara Massima di Ercole. Un sito di eccezionale importanza che ancora oggi custodisce alcuni segreti di questo antico e misterioso culto.

I grandi poemi dell’epica classica: l’Odissea di Omero e l’Eneide di Virgilio parlano di un sito dove i rispettivi eroi Ulisse e Enea discendono negli inferi. Quali luoghi hanno ispirato queste vicende epiche? Potrebbe essere proprio questa zona dei Campi Flegrei a pochi chilometri da Napoli?

Stasera cercheremo di scoprirlo. Ma non solo, andremo alla ricerca della grotta della Sibilla, la più famosa delle profetesse del mondo antico. È veramente stato trovato il suo leggendario antro? E poi, quale misteriosa popolazione avrebbe mai scavato una serie di tunnel che caratterizzano tutta quest’area?

 

Pincio - Casina Valadier

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FREEDOM

ROMA - PINCIO

CASINA VALADIER

FREEDOM -PINCIO - CASINA VALADIER

La troupe di Freedom si affaccerà su una delle più belle terrazze al mondo: il Pincio di Roma. Quello che possiamo ammirare oggi è il frutto dell’opera dell’architetto italiano Giuseppe Valadier che nella prima metà del 1800 unì il colle più bello della città alla porta Flaminia e a piazza del Popolo, realizzando una delle più belle e prestigiose scenografie mai create per un belvedere. Roberto Giacobbo entrerà poi all’interno di “Casina Valadier”, il vero gioiello del Pincio, non solo per mostrare la sua bellezza artistica ma anche per scoprire i segreti che sono custoditi nei suoi sotterranei.

I grandi poemi dell’epica classica: l’Odissea di Omero e l’Eneide di Virgilio parlano di un sito dove i rispettivi eroi Ulisse e Enea discendono negli inferi. Quali luoghi hanno ispirato queste vicende epiche? Potrebbe essere proprio questa zona dei Campi Flegrei a pochi chilometri da Napoli?

Stasera cercheremo di scoprirlo. Ma non solo, andremo alla ricerca della grotta della Sibilla, la più famosa delle profetesse del mondo antico. È veramente stato trovato il suo leggendario antro? E poi, quale misteriosa popolazione avrebbe mai scavato una serie di tunnel che caratterizzano tutta quest’area?

 

Roma Villa Ada - Il Bunker del Re

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FREEDOM

ROMA - VILLA ADA

IL BUNKER DEL RE

FREEDOM -ROMA VILLA ADA - IL BUNKER DEL RE

In uno dei più bei parchi di Roma si nasconde ancora qualcosa di segreto. All’interno di Villa Ada, dopo decenni di oblio, è stato recuperato un luogo forse dimenticato dalla storia: il bunker del Re. Grazie ad un formidabile lavoro di recupero questa struttura è oggi fruibile. Un posto unico dotato di sistemi all’avanguardia ed un design decisamente più “nobile” di altri bunker; una struttura certamente insolita per una villa che per anni si è mimetizzata confondendosi nella vegetazione.

I grandi poemi dell’epica classica: l’Odissea di Omero e l’Eneide di Virgilio parlano di un sito dove i rispettivi eroi Ulisse e Enea discendono negli inferi. Quali luoghi hanno ispirato queste vicende epiche? Potrebbe essere proprio questa zona dei Campi Flegrei a pochi chilometri da Napoli?

Stasera cercheremo di scoprirlo. Ma non solo, andremo alla ricerca della grotta della Sibilla, la più famosa delle profetesse del mondo antico. È veramente stato trovato il suo leggendario antro? E poi, quale misteriosa popolazione avrebbe mai scavato una serie di tunnel che caratterizzano tutta quest’area?

 

L'intelligenza degli animali

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FREEDOM

ROVERETO

L'INTELLIGENZA DEGLI ANIMALI

FREEDOM - L'INTELLIGENZA DEGLI ANIMALI

Che tipo di Intelligenza hanno gli animali? I pesci sanno contare? Cosa si capisce dallo scodinzolio di un cane? Studiare il loro cervello può aiutare non solo a capire alcuni aspetti del comportamento umano ma persino permettere la realizzazione di test per la discalculia, un disturbo delle abilità di calcolo, o per la diagnosi precoce di sindromi come l’autismo. Entreremo nei laboratori del CIMeC – “Centro Interdipartimentale Mente e Cervello” - dove assisteremo dal vivo all’esecuzione di alcuni test. Un viaggio che ci permetterà di guardare con occhi diversi gli animali, ma anche noi stessi.

I grandi poemi dell’epica classica: l’Odissea di Omero e l’Eneide di Virgilio parlano di un sito dove i rispettivi eroi Ulisse e Enea discendono negli inferi. Quali luoghi hanno ispirato queste vicende epiche? Potrebbe essere proprio questa zona dei Campi Flegrei a pochi chilometri da Napoli?

Stasera cercheremo di scoprirlo. Ma non solo, andremo alla ricerca della grotta della Sibilla, la più famosa delle profetesse del mondo antico. È veramente stato trovato il suo leggendario antro? E poi, quale misteriosa popolazione avrebbe mai scavato una serie di tunnel che caratterizzano tutta quest’area?

 


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Athanasius Kircher

Athanasius Kircher




Athanasius Kircher fu un personaggio molto particolare i cui interessi spaziarono in tutti i campi dello scibile umano. La sua ricerca si basava principalmente sulla comprensione dei meccanismi cardine che regolavano la natura. In totale affinità con il sentimento neoplatonico di cui fu uno dei massimi esponenti concepiva tutti gli aspetti del mondo sensibile come emanazione dell'uno dal quale andavano prendendo forma attraverso una serie di stati degradativi. Secondo Kircher questo processo di derivazione dalla fonte unica avveniva sempre con lo stesso meccanismo per ogni singolarità della natura e ciò permetteva che principi scoperti in un determinato campo erano, per analogia, applicabili ad un altro apparentemente molto diverso dal precedente. Con tale forma mentis egli poté investigare e conoscere a fondo un'infinità settori spaziando dall'astronomia alla matematica, dall'archeologia all'ottica, dalla chimica al magnetismo, dalla filosofia alla musica, dalla storia naturale alla fisica e alla gnomonica. Il suo sapere non si limitava al solo studio teorico ma era costantemente accompagnato da brillanti realizzazioni quali ad esempio il prototipo della lanterna magica che espose, insieme ad altre meraviglie meccaniche, nel suo "Wunderkammer" il primo museo della scienza al mondo. Creò inoltre una delle più antiche calcolatrici e compilò la prima rappresentazione cartografica delle correnti marine; fu il primo ad osservare il sangue umano al microscopio e con la sua decifrazione del Copto e la sua interpretazione dei geroglifici gettò le basi che portarono all'attuale decodifica dell'antica scrittura egizia.

La vita di Athanasius fu costellata da molti eventi particolari tra cui ce ne furono alcuni che lo portarono addirittura molto vicino a perdere la vita: una volta rischiò di annegare perchè cadde in una crepa apertasi in un fiume ghiacciato ma anche se faticosamente, riuscì a trarsi in salvo; durante la guerra dei trent'anni per poco non fu impiccato da un gruppo di protestanti che dopo averlo circondato e derubato lo lasciarono andare perché riconobbero qualcosa di speciale nella sua estrema calma di fronte alla fine che stava subendo; da giovane si salvò miracolosamente dallo sfracellarsi quando fu trascinato dalla corrente verso la ruota di un mulino ad acqua; un'altra volta rimase miracolosamente illeso quando, mentre stava guardando una corsa di cavalli, finì accidentalmente sotto gli zoccoli degli animali. Grazie alla sua estrema fede in Dio e nel destino che, come affermò egli stesso, lo doveva portare a compiere qualcosa di grande, mantenne sempre una straordinaria calma cosa che gli fu di notevole aiuto anche in quei frangenti pericolosi.

Il Kircher possedeva una personalità poliedrica. Il suo carattere particolare lo spinse ad praticare per ben cinque anni un curioso esercizio. Per esercitare l'umiltà si finse stupido dal momento in cui fu ammesso al noviziato dei Gesuiti di Paderbon in Vestfalia (2 ott 1618) fino a quando non fu trasferito a Coblenza nel 1623. Dotato di una spiccata sensibilità verso il metafisico ebbe diverse visioni e sogni "profetici" come quello che gli preannunciò la distruzione, per ordine di Gustavo Astolfo di Svezia(1631), del collegio dei gesuiti di Wurzburg dove egli risiedeva. Era anche un uomo in cui una sterminata curiosità si legava ad una buona dose di temerarietà e questo lo portò, non solo ad ammirare in loco le eruzioni dell' Etna e dello Stromboli (1637) e ad osservare da Tropea terremoto che distrusse Sant'Eufemia nel 1638, ma addirittura come un novello Plinio Seniores, a scendere, all'età di più di settant'anni, nel cratere del Vesuvio per eseguire delle misurazioni.

Appassionato della storia arcaica dell'uomo intraprese moltissime ricerche indirizzate al reperimento di documenti e prove legate ad episodi a cavallo tra la storia e la mitologia. In particolare i suoi interessi si diressero principalmente su Atlantide di cui possedeva un'antica mappa che esamineremo in seguito e sui più importanti resoconti biblici come il Diluvio Universale, l'Arca di Noè, la Torre di Babele ed i Giganti per cui collezionò i resti di alcuni elefanti antidiluviani ritrovati a Trapani e Palermo nel 1636 e diversi scheletri dalle misure straordinariamente grandi (Le "ossa di giganti" delle grotte di Maredolce presso Palermo).

Le informazioni sulla sua vita oltre a pervenirci dall'innumerevole quantità di opere lasciateci e dalla folta corrispondenza che tenne con più di 760 personaggi dell'epoca, fra cui scienziati (Leibniz, Torricelli e Gassendi), medici, missionari gesuiti, due imperatori del Sacro Romano Impero, papi e potentati di tutto il mondo (Cristina di Svezia), ci arrivano anche attraverso la sua autobiografia di cui riportiamo l'incipit:

    "Nacqui il 2 maggio 1602, giorno di Sant'Atanasio, alle tre della notte, nell'infelice città di Geisa, a tre ore di viaggio da Fulda. I miei genitori erano Johann Kircher e Anna Gansek, cattolici devoti, rinomati per le loro buone opere."

Cronologicamente il giovane Athanasius entrò all'età di dieci anni nel collegio gesuita di Fulda e poi, ammesso come novizio nel collegio gesuita di Paderborn (2 ottobre 1618) ivi rimase finché gli esiti delle persecuzioni della guerra dei Trent'anni lo costrinsero ad andare prima a Munster e successivamente a Colonia, dove proseguì i propri studi scientifici e umanistici. Nel 1624 si trasferì prima a Mainz, dove nel 1628 divenne sacerdote e poi presso l'Università di Würzburg in qualità di professore di filosofia, matematica e lingue orientali. Nel 1633 ricevette, praticamente in contemporanea, due illustri proposte che lo volevano l'una a Vienna per succedere a Keplero, deceduto nel 1631, nel ruolo di matematico presso la corte dell'imperatore Ferdinando II e l'altra a Roma per l'importante traduzione di alcuni vocabolari copti. Il destino lo mosse nel novembre del 1633 a Roma dove rimase per tutto il resto della sua vita fatta eccezione per un soggiorno a Malta fra il 1636 e il 1637 in qualità di confessore di Hesse-Darmstadt da poco convertitosi al cattolicesimo. Nel 1638 venne nominato professore di matematica presso il Collegio Romano, incarico che lasciò otto anni dopo per dedicarsi completamente alle sue ricerche. Morì a Roma il 27 novembre 1680 e fu sepolto nella Chiesa del Gesù mentre il suo cuore, per suo espresso volere, venne invece tumulato nella cappella di Santa Maria della Mentorella vicino a Palestrina. Questo luogo, sin dal suo primo incontro avvenuto casualmente nel 1661, ebbe un'attrazione speciale per il gesuita. La chiesetta abbandonata che lì sorgeva si poggiava sulle rovine dell'antico santuario edificato nel luogo dove era avvenuta la conversione di Sant'Eustachio e la cui fondazione risaliva secondo un'iscrizione all'imperatore Costantino come ci viene descritto nella autobiografia Kircheriana:

    "Ci avvicinammo e scoprimmo che si trattava di una chiesa in quasi completa rovina. Entrai e mi resi conto che era stata una chiesa magnifica. Rimasi stupito al pensiero che fosse stata costruita in quella terra spaventosamente desolata, e supposi che vi si nascondesse un segreto. … guidato da Dio, mi imbattei in una lastra di marmo su cui era inciso il testo seguente: In questo luogo si convertì Sant'Eustachio, allorchè il Cristo crocefisso gli apparve tra le corna di un cervo. In memoria di tale avvenimento, l'Imperatore Costantino il Grande fece erigere questa Chiesa, solennemente consacrata dal santo papa Silvestro I al culto della Madre di Dio, e di Sant'Eustachio."

Il Kircher si adoperò moltissimo per farla ristrutturare e da quel giorno decise che vi ci sarebbe recato ogni 29 settembre, giorno in cui si festeggia San Michele Arcangelo, e divenne per lui il posto dove egli più amava ritirarsi a meditare e a scrivere.

La sua poderosa produzione letteraria (più di trenta testi) lo fece apprezzare come uno dei più grandi eruditi del XVII secolo. Tra le sue opere più suggestive, ricordiamo il Prodromus Coptus sive Ægyptiacus (1636), Lingua Ægyptiaca restituta (1643), Ars Magna Lucis et umbrae in mundo (1645–1646), Obeliscus Pamphilius (1650), Musurgia universalis, sive ars magna consoni et dissoni (1650), Œdipus Ægyptiacus (1652–1655), Mundus subterraneus, quo universae denique naturae divitiae (1664–1678), Obelisci Aegyptiaci interpretatio hieroglyphica (1666), China Monumentis, qua sacris qua profanis (1667), Ars magna lucis et umbrae (1671), Arca Noë (1675), Sphinx mystagoga (1676) e Turris Babel sive Archontologia (1679).